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Regina Vergine
Danza la luce con sfumature dorate.
Eccola, pura, immacolata, generatrice di un amore che sempre si rinnova.
Sovrana.
Tra il dolce profumo del miele sale l’essenza di un amore nascente.
Mentre all’ unisono la natura risuona nei fiori in un accordo ammaliante.
Lei, Regina Vergine, tuberosa, segno del mio stile.
C’è un mistero racchiuso in ogni alveare. La figura carismatica dell’ape Regina. A lei ho voluto dedicare questo profumo, a lei e a tutti coloro che per scelta o per fato si trovano ad essere al centro e a danzare primi. Vi è in questo ruolo una spasmodica attenzione all’armonia del gruppo, a far sì che ciascuno si muova con controllata grazia, non all’unisono, ma in accordo perfetto.
È così questa fragranza, che si staglia austera, ma che sa stare con tutti.
Il nome della linea prende spunto dal titolo di una mostra su Gianfranco Ferré, La camicia bianca secondo me, in cui la creatività di un protagonista della moda internazionale si esprime attraverso un capo iconico, la camicia. Ferré ha dimostrato come un abito che tutti abbiamo nel guardaroba, può diventare una vera e propria opera d’arte attraverso i tessuti, i tagli, gli accessori.
Ho cercato di fare la stessa cosa con una delle più importanti materie prime della profumeria. Un progetto ambizioso in nome della rivalutazione della Tuberosa, fiore bianco per eccellenza, che è il segno del mio stile.
L’idea consiste nella realizzazione di 7 sfumature di tuberosa, partendo dalla prima creazione, che ha visto la luce dopo 3 anni di lavoro: Musa Paradisiaca. Profumo, ma allo stesso tempo matrice, la firma olfattiva di questa linea.
Attraverso alti dosaggi, un’overdose di materie prime ed estrazioni classiche, moderne o del tutto speciali, sono nate, finora: