PIRAMIDE OLFATTIVA
130,00€
nel mare invisibile dove vaghiamo, mescolando paura
istantanea e piacere convulso, tra repulsione salina
e voluttà, spostando il confine del proprio io che
fluttua e mai si arresta. Soffocati da un suono
sordo e lontano che deforma e soffre, gode, muore
e rivive, rimanendo sempre un po’ alti e sospesi.
è un marchio di lifestyle,
il risultato di una contaminazione tra le arti.
Nel 2014, in omaggio all'Atelier LAVS,
nasce la prima fragranza della collezione UNUM,
come una sorta di sartoria olfattiva, quindi seguita
dai profumi dedicati alle passioni artistiche
del loro creatore:
arte gotica, musica, fotografia ...
la nebbia.
FILIPPO SORCINELLI
non è solo sinonimo
di profumi di nicchia;
i progetti dell'azienda spaziano vulcanicamente in ogni settore:
arte, eventi, moda, design, in un concetto
dello stile di vita che abbraccia
diversi aspetti della contemporaneità attraverso
forme e materiali insoliti. Un viaggio attraverso la spiritualità e l'armonia,
nella costante e audace ricerca della bellezza.
Filippo Sorcinelli è un artista italiano eccezionale. A 13, divenne organista nelle cattedrali di Fano, Rimini, San Benedetto del Tronto, e più tardi, frequentò corsi presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra e partecipò a prestigiosi festival musicali in Italia.
Ha unito, nel 2001, Arte e religione, e ha fondato un laboratorio di alta sartoria per il clero della chiesa e, tra i suoi clienti, ci sono i papi Benedetto XVI e Francesco. Nel 2013, ha co-fondato "UNUM", ispirato all'architettura gotica, una collezione di profumi, basati su incenso prezioso, rose mitiche per ricreare lo spirito religioso senza tempo del Vaticano.
Qual è il tuo motto?
"In primo luogo, l'odore dei granelli di incenso che avrei macinato quando ero un chierichetto. In secondo luogo l'odore del legno tagliato della bottega di mio padre, che era vicino alla stanza in cui suonavo il pianoforte".
Qual è la tua memoria olfattiva più antica?
"In primo luogo, l'odore dei granelli di incenso che avrei macinato quando ero un chierichetto. In secondo luogo l'odore del legno tagliato della bottega di mio padre, che era vicino alla stanza in cui suonavo il pianoforte".