MUSC X

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MUSC X di 

MUSC X

Si apre con un leggero impulso: ambretta e incenso avvolgono la pelle come un calore che sale. Mentre si dispiega, note resinose di benzoino e cisto sbocciano in un cuore di muschio caldo, addolcito quanto basta da una nuvola di zucchero filato. Ma è il fondo a sedurre completamente: amberxtreme™ e sinfonide™ si scontrano in un impeto di calore chimico e vibrazione carnale.
Musc x non mira a compiacere. Oserà sedurre, poi macchia la tua memoria.

 

BORNTOSTANDOUT®.

 

PERCHÉ LO FACCIO

Cari spiriti liberi e amanti dei profumi,
voglio raccontarvi una storia — quella che mi ha portato a creare BORNTOSTANDOUT®.

Ridefinire la “Normalità”

Fin da bambino, sono sempre stato (più che) ossessionato dai profumi.
Quando ero alle medie, misi da parte la mia paghetta per comprare la mia prima colonia in uno di quei negozi un po’ sospetti — pieni di migliaia di flaconi di marchi famosi a prezzi… sorprendentemente convenienti.
Se sai, sai.

Mi inzuppavo di quel profumo ogni mattina, assicurandomi che tutti potessero sentirmi arrivare.
Perché? Perché il profumo mi dava qualcosa che non trovavo da nessun’altra parte: un senso di identità e di sicurezza.

Non ero il ragazzo “cool”.
Ero il tipo artistico, un po’ fuori posto — sempre attratto da ciò che si distingueva.
Ma con una spruzzata di colonia, mi sentivo luminoso. Mi sentivo visto. Camminavo un po’ più dritto.

Negli anni Venti ho vissuto in Corea — una società in cui adeguarsi non è solo previsto, è richiesto.
Esiste una lista non scritta su come vivere una vita “corretta”, e ogni deviazione non è vista di buon occhio.

Io ero sempre quello diverso. Troppo opinioni, troppa creatività, troppa voglia di non “seguire il flusso”.
Eppure, ci ho provato. Mi sono adattato. Sono entrato nel mondo della finanza.

Sono diventato un banchiere d’investimento — giacca, cravatta, regole, e tutto ciò che sembrava “giusto”.
Ero bravo (o almeno, fingevo di esserlo).
Ma dentro di me? Mi sentivo come un’anima bohémien travestita da uomo d’affari.

I colleghi probabilmente mi consideravano un po’ eccentrico — forse anche “troppo” — per le mie opinioni forti, l’approccio anticonvenzionale e la mia ostinata resistenza a seguire le norme alla cieca.
Non avevano torto.
Ma ecco la verità: chi decide cosa è “normale” e cosa è “strano”?

Per me, gli strani erano loro — quelli che sceglievano di vivere la vita in modo così passivo, così privo di spirito critico.

 

 

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